REGGIO EMILIA – In questi giorni l’Istat ha pubblicato una ricerca sul numero dei decessi registrati in tutti i comuni italiani negli ultimi sette anni. Nella nostra provincia, la media dal 2015 al 2019 era di 5.502 morti all’anno. Nel 2020, annus horribilis a causa della pandemia, il dato è salito a 6.339.
Nel 2021 si è attestato a 5.869, mentre nel primo trimestre di quest’anno sono morte 1.578 persone con una proiezione che riporterebbe il dato annuale ai livelli del 2020. Il Covid ha sicuramente inciso, ma non è la prima causa di morte. La triste classifica è capeggiata dalle malattie cardiovascolari, con più di 2mila decessi ogni anno nella nostra provincia. Ci sono comuni reggiani in cui il dato della letalità sta progressivamente tornando alle situazioni pre-pandemiche: tra questi Rolo e Correggio, che tuttavia nei mesi in cui nel 2021 il Covid ha rialzato la cresta hanno dovuto annotare comunque punte di mortalità più elevate.
A Reggio Emilia, il mese in cui statisticamente si verificano più morti è gennaio, ma nel 2020 aprile fu tragico con 770 decessi, record degli ultimi 7 anni. Proprio in quei giorni, la pandemia fu particolarmente letale perché colpì alcune case di riposo con la pericolosa moltiplicazione dei contagi . Eppure, alcuni dati sembrano sfuggire al fenomeno Covid: a Boretto, Brescello e Cadelbosco, ad esempio, gli over 85 morti nel 2021 sono molti di più di quelli deceduti negli anni precedenti, 2020 compreso. Lo stesso, anche se in termini più contenuti, è vero pure per il comune capoluogo.
La campagna vaccinale ha dunque sicuramente contribuito a ridurre i contagi, ma la pericolosità del Coronavirus resta comunque rimarchevole.
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