REGGIO EMILIA – Parco del Crostolo, domenica 28 febbraio, primo pomeriggio. Mentre Bologna e la Romagna viaggiano verso la chiusura delle scuole, la nostra città è ancora in zona arancione. Situazione che, comunque, prevede una serie di norme di comportamento e divieti a cui siamo ormai abituati: dall’obbligo della mascherina al mantenimento delle distanze, dalla limitazione dell’attività di bar e ristoranti al solo servizio di asporto fino alla chiusura di cinema, teatri e palestre.
Le immagini in questo servizio sembrano fatte apposta far discutere. Qualcuno ci vedrà solo la voglia di passare un po’ di tempo all’aria aperta, di approfittare di una bella giornata di sole per uscire, di godere delle temperature primaverili di questa fine di febbraio decisamente anomala. Famiglie, appassionati della corsa o della bicicletta, amici e coppie: niente di strano per una domenica pomeriggio. Qualcun altro ci vedrà un parco molto affollato, forse troppo, in cui tante persone non vogliono o semplicemente non riescono a rispettare le regole del distanziamento. Ci vedrà una diffusa stanchezza per norme e divieti, forse addirittura la voglia di dimenticare le regole. Qualcuno ci vedrà tante persone che non indossano la mascherina o la tengono abbassata, chi passeggiando lungo il viale, chi nell’area dei giochi, soprattutto nei gruppi di ragazzi che si ritrovano per trascorrere una parte della domenica insieme.
Le regole e i divieti accompagnano ormai la nostra vita. E anche il clamore e le discussioni per le immagini che documentano scene come queste sono diventate ormai un classico dell’informazione e della politica, quasi un tormentone: quante volte abbiamo sentito dire che c’è troppa gente in giro? Asteniamoci dai commenti, allora, e lasciamo a voi il giudizio.
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