REGGIO EMILIA – I numeri dei positivi da Coronavirus restano alti sul nostro territorio: 821 i nuovi casi nelle ultime 24 ore. Il picco è atteso verso la fine del mese, dettaglio quest’ultimo motivo di preoccupazione per quanto riguarda la pressione sulle strutture ospedaliere. Il coordinatore provinciale dell’Anci, Emanuele Cavallaro, dice: “In caso di necessità, l’Ausl non attenda indicazioni nazionali ma avverta i sindaci. Siamo pronti con le ordinanze”. Considerando il fatto che il picco è atteso verso la fine di luglio, significa andare in sofferenza dal punto di vista delle strutture sanitarie. “In sofferenza – ha aggiunto Cavallaro – perché il personale sanitario si contagia in un momento in cui sono in corso le ferie e questo può generare un problema vero di gestione del sistema sanitario. Sicuramente, questi numeri sono sottostimati”.
Contagi confrontabili, per diffusione, a quelli dello scorso dicembre. Il fatto che l’epidemia si trovi in una fase acuta ed espansiva, come sottolineato dall’Istituto Superiore di Sanità, lo dicono i numeri circoscritti al nostro territorio. Nelle ultime due settimane sono stati rilevati 9.183 positivi, quasi il doppio rispetto ai 4.717 emersi nei 14 giorni precedenti.
Dall’inizio del mese, i nuovi positivi viaggiano quotidianamente spesso sopra le 800 unità e i ricoverati ora superano il centinaio, con due posti occupati in terapia intensiva. Nove i morti registrati nelle ultime tre settimane, con un’età media di 86 anni. Ad arginare la corsa delle infezioni non aiuta la sospensione dei tracciamenti dei casi decisa su indicazione nazionale. “Larga parte della possibilità di affrontare copiosamente questo aumento dei contagi, a questo punto, è affidato ai cittadini”, ha detto Cavallaro. La quinta ondata monta nel momento in cui entrano nel vivo i cartelloni degli eventi estivi: “Credo che se l’Ausl raccomandasse di evitare eventi con più di 200 o 300 persone, anche all’aperto, non ci sarebbe un sindaco che si tirerebbe indietro”.
Il coordinatore provinciale Anci sottolinea come solerte debba arrivare da parte dell’Ausl un’indicazione ai sindaci, qualora servisse l’adozione di misure necessarie ad arginare la diffusione del virus: “Se i medici pensassero che ci fosse bisogno di qualche intervento puntuale, senza nemmeno stare ad aspettare le questioni nazionali, perché i dati sono ben precisi anche a livello locale, naturalmente noi siamo a disposizione”.
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