REGGIO EMILIA – Dopo la Alfa e la Delta, la variante Beta. E’ stata identificata in Sudafrica, nel nostro territorio al momento non è stata rintracciata ma le autorità sanitarie vogliono monitorare la sua diffusione molto attentamente: non è più contagiosa ma tra tutte è quella che può eludere con più facilità la risposta immunitaria indotta dai vaccini. I campioni raccolti anche a Reggio con i tamponi vengono periodicamente inviati ai centri di sequenziamento. Se dovesse emergere un caso di variante beta, la persona dovrebbe rimanere in isolamento fino alla negativizzazione. Per tutti gli altri il periodo è stato ridotto. Così come sono stati ridotti i periodi delle quarantene dei contatti stretti che hanno completato il ciclo vaccinale: “Abbiamo liberato in questi giorni 160 persone”, dice Emanuela Bedeschi, dirigente del dipartimento di sanità pubblica.
Aumenta ancora la pressione sugli ospedali. La media dei pazienti ricoverati negli ospedali reggiani per Covid è salita da 17 a 26 in una settimana. Numeri sempre bassi ma che comunque non fanno stare troppo tranquilli. L’85% dei ricoverati non è vaccinato, ha una età media di 59 anni e presenta sintomi importanti. I restanti sono vaccinati, hanno un’età media di 77 anni e sono in condizioni non gravi. In questi giorni sono stati ricoverati per Covid anche due neonati e un bimbo di sette anni, che sono in condizioni non gravi: “Preciso che il bambino di 7 anni è stato sottoposto ad una ventilazione”.
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