REGGIO EMILIA – L’ex direttore generale dell’Ausl di Reggio Fausto Nicolini da domani (giovedì) inizierà l’attività di medico vaccinatore alle fiere. Lo abbiamo intervistato e con lui abbiamo anche ripercorso i difficili giorni di fine febbraio di un anno fa quando il covid fece irruzione nel Reggiano.
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Il 26 febbraio compirà 63 anni e festeggerà la ricorrenza alle Fiere come medico vaccinatore: Fausto Nicolini, direttore generale dell’Azienda Usl di Reggio dal 2010 al 2020, in pensione dal giugno scorso, torna in campo ed è pronto ad mettersi a disposizione della campagna vaccinale. Un anno fa il 26 febbraio era in prima linea alla guida della sanità reggiana che, proprio quel giorno, registrava il primo contagio da covid sul nostro territorio.
“Lo considero un dovere deontologico – dice – Se non ci fossero problemi di reperibilità di personale avrai lasciato spazio ai colleghi più giovani, ma mi rimetto in gioco volentieri”.
Un anno fa di questi tempi era stata istituita dall’Ausl una speciale unità di crisi e nel corso di una riunione densa di apprensione e di incognite Nicolini rivolse queste parole ai propri collaboratori: “Dissi che avremmo dovuto restare compatti, agire con rapidità e che sarebbe stata una cosa lunga“.
Durante la prima ondata i momenti di sconforto furono tanti ricorda l’allora direttore generale: “Mi considero un sopravvissuto, non dal punto di vista sanitario, ma perché abbiamo lavorato affinché il sistema reggesse e rimanesse in piedi”.
Oggi la medicina ha più strumenti e più conoscenze di fronte al covid, anche se la guerra prosegue: “Oggi è una guerra di logoramento”. La pandemia ha avuto come effetto positivo quello di far comprendere l’importanza di una sanità pubblica forte, dice l’ex direttore generale Ausl che infine, si esprime così sui medici no vax: “Chi lavora per il pubblico non può mettere a rischio la salute di altri”.
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