REGGIO EMILIA – La Regione valuta per il futuro una riforma del sistema delle strutture per anziani. Lo ha sottolineato a Telereggio l’assessore alla Sanità Raffeale Donini, ospite nell’ultima puntata de Il Medico e il Cittadino, ma già in precedenza Sergio Venturi durante il mandato da commissario straordinario per l’emergenza aveva invocato una organizzazione con “case protette accreditate dal sistema regionale per misurare la qualità delle strutture”.
Secondo il rapporto della Regione, con dati riferiti al periodo compreso tra inizio marzo e l’11 maggio, in provincia di Reggio Emilia sono deceduti complessivamente, causa Covid, 219 persone nelle Rsa, il 40% del totale: a quella data i decessi complessivi erano 549. La nostra provincia è la seconda in Emilia Romagna dopo Bologna per decessi da Coronavirus nelle case di riposo.
Il maggior numero di decessi è avvenuto nelle strutture presenti nel distretto di Reggio Emilia (108, di cui 68 nelle case di riposo comunali), 30 quelli nelle realtà del distretto Castelnovo Monti, di cui 6 in una Cra comunale; 3 nel distretto di Correggio, tutti nella casa protetta comunale; 18 a Guastalla, di cui 6 in una struttura pubblica; 46 i decessi nel distretto della Val d’Enza, di cui 10 in una casa di riposo pubblica; 14, infine, le morti a Scandiano di cui 7 in una residenza comunale.
A proposito di strutture per anziani gestite dal pubblico, a Reggio Emilia resta sotto osservazione la situazione a Villa le Mimose, come ha riferito a Il Medico e il Cittadino il presidente di Asp Raffaele Leoni.
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