REGGIO EMILIA – “Le federazioni hanno sicuramente protocolli che devono essere seguiti – dice Davide Ruozzi, presidente degli Hogs Reggio Emilia – Loro hanno preferito portare via i giocatori per poi approfondire la situazione sanitaria a casa loro. E’ chiaro che una volta che sono stati riscontrati questi casi avrebbero dovuto confrontarsi con la dirigenza sanitaria qui a Reggio”.
E invece non lo hanno fatto. Quando l’Azienda Usl di Reggio ha preso in carico la situazione, giocatori e staff della nazionale francese di football americano se ne erano già andati dall’Hotel Airone. Tra loro anche i nove atleti e l’allenatore risultati positivi al Covid19 con il tampone rapido. Il loro rientro in Francia è stato organizzato nella notte insieme all’ambasciata francese e al ministero dello sport d’Oltralpe, ma senza dare alle autorità reggiane alcuna comunicazione.
La macchina del tracciamento dell’Ausl si è messa in moto. Gli Hogs di Reggio Emilia avevano messo a disposizione gli impianti, c’era stato un incontro in Sala del Tricolore con il presidente della Fondazione per Lo Sport Mauro Rozzi. Pochi contatti e non stretti, secondo l’Ausl, nel rispetto delle norme anti contagio: “La nostra collaborazione con la nazionale francese è stata quella di fornire gli impianti dove loro hanno fatto allenamento, non ci sono stati allenamenti congiunti con la nostra squadra, non ci sono state interazioni con lo staff o con i giocatori”, continua Ruozzi.
Ad alcune delle persone che qui a Reggio hanno seguito la nazionale francese sono stati proposti i tamponi molecolari per precauzione. I due addetti degli Hogs che hanno aperto i cancelli dell’impianto di via Agosti sono già risultati negativi.
La squadra era in città da una settimana per preparare la semifinale del campionato Europeo contro l’Italia. Mentre la nazionale italiana attende dalla Federazione internazionale la conferma della vittoria a tavolino, i francesi si sono organizzati con i negativi sul pullman e i positivi su due auto diverse. Hanno comunicato che una volta varcato il confine sarebbero stati presi in carico dall’autorità sanitaria francese.
“Vi ha stupito questo comportamento? questo si, poi ognuno si prenderà le proprie responsabilità nel senso che la nazionale francese aveva lo staff medico con lei e noi non possiamo farci niente”.
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