REGGIO EMILIA – Venerdì sera davanti ad alcuni locali storici della movida reggiana, non sono mancati i clienti. Ben vengano. I locali hanno bisogno di lavorare. Quello che invece in alcuni casi è accaduto è andato oltre quanto indicato dalle disposizioni vigenti anti-covid, perché l’afflusso di clienti ha portato con sé un numero di presenze non sempre compatibili con il divieto di assembramento e con il rispetto della distanza tra una persona e l’altra. Diversi poi gli avventori senza mascherina. E proprio nella notte tra venerdì e sabato, alle 00.30, don Luca Grassi ha scattato la foto (pubblicata poi anche dalla versione on line de La Libertà, il settimanale della Diocesi) che documenta la situazione sotto Broletto, accanto al Duomo, passaggio amato dai reggiani per spostarsi tra piazza Prampolini e piazza San Prospero.

La foto scattata da Don Luca Grassi sotto Broletto
“Sabato 16 maggio ore 00.30 rimangono 50/60 persone sotto Broletto assembrate davanti a un bar senza nessuna distanza e senza mascherina – scrive il prete – Passa la polizia non dice nulla. Si limita a fare il gesto di stare lontani. Forse non ho capito io che cosa vuole dire assembramento. Tanti sforzi e poi? Mi meravigliano queste persone adulte ma ancora di più la polizia. La festa continua. Viva il Covid-19. Se la polizia non fa nulla speriamo almeno nella buona coscienza dei cittadini”.
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