REGGIO EMILIA – “Abbiamo una situazione del tutto sotto controllo, ma abbiamo osservato anche noi nel giro degli ultimi sette-otto giorni un raddoppio dei casi ricoverati. Prima eravamo intorno ai 5, adesso tra noi e gli altri reparti abbiamo 10-12 casi: numeri gestibili, ma è pur sempre un campanello d’allarme”.
E’ quanto a affermato Marco Massari, direttore delle Malattie infettive del Santa Maria, ospite ieri della trasmissione Il Medico e il Cittadino su Telereggio. I ricoverati oggi hanno una età media che va dai 40 ai 45 anni, più bassa rispetto alla fase acuta dell’emergenza. Le condizioni cliniche sono meno gravi, anche perché le terapie si sono affinate: sappiamo che il cortisone e uno specifico farmaco antivirale riducono la mortalità. Soprattutto, è importante la diagnosi precoce: “Quando compaiono sintomi che possono ricordare il Covid come febbre e tosse – ha aggiunto Massari – è importante rivolgersi al medico curante per fare il tampone immediatamente, senza aspettare due o tre giorni. In questo momento ce lo possiamo permettere”.
L’inizio della campagna antinfluenza sarà quest’anno anticipato. Vaccinarsi sarà fondamentale – ha detto il dottor Massari, oltre a continuare ad adottare le misure anticontagio come dimostrano i dati che arrivano dai paesi dell’emisfero australe, dove ora è inverno: “Ci fanno vedere che, rispetto all’anno scorso, non ci sono stati picchi influenzali. In più, è stato dimostrato con uno studio che il virus influenzale facilita l’acquisizione del Covid, perché aumenta i recettori che il Covid poi usa per entrare nei polmoni”.
Il vaccino contro il Covid è in ancora in fase di studio: dovrà essere efficace e sicuro: “Questi due dati richiedono mesi e mesi di studio -ha concluso Massari – Io credo che lo avremo in primavera e sarà comunque da accompagnare alle misure che abbiamo detto prima”.
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