REGGIO EMILIA – Nel Consiglio dei ministri in programma questa sera si discuterà dell’obbligo della mascherina anche all’aperto. Domani il ministro della Salute Roberto Speranza presenterà poi la proposta in parlamento, mentre per mercoledì è in programma la firma del Dpcm che contiene le nuove e più stringenti misure anti contagio.
“Se i giovani e i meno giovani staranno più attenti, forse ci potremmo risparmiare altre restrizioni in futuro”. E’ questo il monito che arriva dall’ospedale Santa Maria Nuova, in particolare dal responsabile del rischio clinico dell’Ausl reggiana Pietro Ragni.
Proteggere le categorie più vulnerabili: è questo il senso dell’introduzione dell’obbligo della mascherina anche all’aperto. Oltre alle chirurgiche, quali sono le tipologie più indicate a contenere la diffusione del virus? “Quelle di tessuto – ha spiegato Ragni – e che siano di tre strati. Generalmente, sono di due con uno strato in mezzo nel quale si può inserire un ulteriore strato. Sulle nuove, trasparenti, non abbiamo tante informazioni”.
Indossare la mascherina è sufficiente a ridurre il rischio di contagio? “La più importante di tutte è la distanza fisica, la cosa più importante è mantenere il metro”. C’è ancora tanto che non sappiamo dell’evoluzione della pandemia, essere prudenti è fondamentale, soprattutto quando la stagione ci obbligherà alla permanenza negli spazi al chiuso. “E’ per questo – ha concluso Ragni – che si dovranno privilegiare gli operatori seri che hanno messo distanza tra i tavoli, che sono corretti. Manteniamo la nostra socialità con questa attenzione di premiare gli operatori seri. Se tutti si impegneranno a comportarsi in modo corretto, questo aiuterà anche noi a dare i servizi come un tempo”.
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