REGGIO EMILIA – I pazienti ricoverati nei reparti degli ospedali reggiani possono di nuovo ricevere visite dai loro famigliari. Ovviamente i pazienti ricoverati nei reparti non Covid e solamente per 45 minuti al giorno. E’ comunque un passo avanti per tornare alla normalità pre pandemia.
I visitatori dovranno essere in possesso di Green Pass rafforzato o semplice, quest’ultimo accompagnato da certificazione che attesti l’esito negativo del test antigenico rapido o molecolare eseguito nelle 48 ore precedenti. La Regione ha recepito una legge nazionale. E’ sempre consentito l’accesso ad accompagnatori e caregiver, anche se non vaccinati ma provvisti di semplice certificazione verde, nel caso assistano bambini con meno di 12 anni, persone con disabilità fisica, psichica o cognitiva che richiedono supporto, donne in fase di travaglio, parto e post-parto, persone con più di 80 anni, allettate o in condizione di fine vita e in presenza di barriere linguistiche.
I pazienti che accedono al pronto soccorso saranno sempre sottoposti a test antigenico, così come in caso di ricovero programmato. Accesso libero, invece, per gli utenti e i pazienti che entrano in ospedale per visite ambulatoriali o ricoveri in day hospital. Viene eseguito un test antigenico o molecolare solo in caso di presenza di sintomi.
La nuova normativa entra in vigore in un momento in cui la situazione dei ricoveri per Covid è tornata sotto controllo, nonostante la presenza della variante Omicron 2. “E’ già presente da tempo ed è la responsabile di questa coda dei contagi – le parole della direttrice sanitaria Ausl Nicoletta Natalini – La curva discendente rallenta un pochino, ma il numero dei ricoveri è basso e Ba2 non dà sintomi diversi, soltanto l’incubazione è molto breve”.
Diminuito anche notevolmente il numero di tamponi eseguiti ogni giorno nella nostra provincia nelle strutture pubbliche. “Ne eseguiamo circa un migliaio al giorno”, ha detto la Natalini.