REGGIO EMILIA – Vi raccontiamo le delicatissime procedure di vestizione e di svestizione degli operatori sanitari che devono lavorare a contatto con i pazienti Covid.
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Per primi si infilano i guanti lunghi, poi due paia di calzari. Una cuffia, meglio due, se sono leggere. Il medico pneumologo Matteo Fontana ci spiega che è necessario avere la mascherina più protettiva, la FFP3, perché c’è il rischio di dispersione delle goccioline. Poi è il momento di indossare la tuta; “Una tuta impermeabile, in modo da avere la minor possibilità di contaminazione con i liquidi biologici, poi cappuccio e visiera”.
La svestizione è una fase ancora più delicata: la si esegue davanti a uno specchio, cercando di non entrare in contatto con le parti esterne dei dispositivi di protezione. Sono soprattutto i doppi guanti a limitare la manualità. “E viene a meno il contatto con i pazienti”.
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