REGGIO EMILIA – “Stiamo ultimando la fase uno, quella dei sanitari: abbiamo terminato gli ospiti delle Rsa”. Il direttore generale dell’Ausl reggiana, Cristina Marchesi, parla, accanto al sindaco Luca Vecchi, dalle Fiere di via Filangieri, il maggiore punto vaccinale in provincia.
Il territorio sta archiviando quindi il primo capitolo della grande campagna di immunizzazione contro il Covid. Ultimamente non c’è stato solo lo scossone AstraZeneca, con quei quattro giorni di sospensione cautelativa delle somministrazioni, ma anche quello dato dalle parole del commissario Francesco Paolo Figliuolo: “Il primo disponibile che passa, lo vacciniamo”.
“Si sono presentati dei giovani che volevano essere vaccinati – ha spiegato la Marchesi – e li abbiamo mandati via: ci atteniamo alle categorie”. Che non significa buttare vaccini pur di non somministrarli a persone che non appartengono a quelle categorie. Marchesi ha ribadito: non abbiamo mai sprecato una dose grazie al sistema cosiddetto “delle panchine”. “Come facciamo? In modo casuale. Tramite un sistema chiamiamo chi ha l’appuntamento avanti di 10 giorni chiedendogli se sarebbe disponibile a venire anche prima, ma sono persone che rientrano nelle categorie”.
In questi giorni sono emerse discrepanze nei bollettini giornalieri dell’Ausl tra il numero di vaccinazioni programmate e la quota di quelle effettivamente somministrate, più alta di alcune centinaia. L’azienda sanitaria parla di un proprio errore di comunicazione: le vaccinazioni definite programmate erano in realtà quelle eseguite in una certa ora del giorno.
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