REGGIO EMILIA – Negli ultimi 7 giorni la nostra rientra tra le 51 province italiane in cui l’incidenza di nuove positività al Covid supera i 2mila casi ogni 100mila abitanti. Per la precisione, il dato territoriale è di 2.702, tra i più alti del gruppo.
Lo dice la Fondazione Gimbe, realtà bolognese indipendente che monitora l’andamento del virus di sette giorni in sette giorni e che ha però rilevato anche come, a livello nazionale, nel periodo 19-25 gennaio e dopo ben 13 settimane consecutive di aumento, si sia verificata una leggera flessione dei nuovi casi: una riduzione del 3,7% rispetto al monitoraggio di una settimana fa.
In provincia, intanto, sono 35.460 le persone in isolamento: in pratica, nell’ultimo periodo i reggiani costretti in casa perché positivi sono aumentati al ritmo di un migliaio al giorno e tra questi casi quotidiani una metà circa è data dai contagi tra bambini e ragazzi.
Il tracciamento scolastico è al momento il nodo burocratico maggiore. Ne ha parlato la responsabile dell’Igiene pubblica dell’Ausl, Manuela Bedeschi, negli studi de Il medico e il cittadino: “Ne abbiamo circa 500 al giorno di segnalazioni dalle scuole – le sue parole – e non abbiamo ancora recuperato l’arretrato. Ci siamo incontrati con i dirigenti scolastici, mettendo a punto modalità più fluide”.
Bedeschi sottolinea anche una cosa importante e cioè che i contatti stretti – quindi le persone in quarantena senza terza dose – possano terminare il loro periodo in casa con il solo esito del tampone negativo e senza la necessità del certificato, oppure dopo 14 giorni.
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