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“Ci manca il cinema, ci manca come l’aria. Speriamo che questa riapertura sia di buon auspicio”. Il desiderio di tornare a godersi un film sul grande schermo è nelle parole di due affezionate frequentatrici del Rosebud. Quella del Comune di Reggio Emilia è tra le cinquecento sale hanno aderito all’iniziativa lanciata a livello nazionale dalla Fice, la Federazione italiana dei cinema d’essai. “L’8 di marzo tutti i cinema vennero chiusi. In Emilia Romagna per la verità i cinema erano già stati chiusi il 25 febbraio”, ricorda Sandra Campanini dell’Ufficio Cinema del Comune di Reggio.
In solitudine e nel silenzio, una volta ogni due settimane circa, i proiettori vengono accesi per manutenzione. Alle sale cinematografiche i primi aiuti stanziati dallo Stato sono arrivati nella prima metà del 2020. In arrivo ci sono quelli annunciati all’inizio di quest’anno.
L’unica parentesi di ripresa per le attività risale alla scorsa estate. Dal 15 giugno al 25 ottobre, con le dovute limitazioni che hanno fortemente ridotto la loro capienza, le sale hanno accolto gli spettatori. Poi le saracinesche si sono abbassate. Il Jolly di Villa Cella è tra i cinema che non riapriranno più.
La manifestazione simbolica di ieri sera, vista la data in cui si è svolta, è stata declinata al femminile, con le donne protagoniste dei film che sono stati proiettati. All’Eden di Puianello c’era in programma Gli invisibili, come ci spiega il gestore Maurizio Gambarelli: “Purtroppo dobbiamo proporlo a porte chiuse. Dubitiamo che per l’Emilia Romagna il 27 di marzo sia la data utile”. “Forse l’emergenza sanitaria non lo permetterà”, chiosa Campanini.