REGGIO EMILIA – L’obiettivo imposto dal commissario Figliuolo è stato raggiunto prima di settembre: l’80% della popolazione reggiana è coperto dalla prima dose del vaccino. L’Ausl lo ha comunicato con l’orgoglio frutto di un grande lavoro nel settimanale bilancio dell’andamento della pandemia sul territorio. Chi ha ricevuto la doppia dose sfiora il 70%.
In questo punto della lotta alla pandemia, tuttavia, è emerso un dato diverso dai precedenti che è impossibile analizzare con numeri così ridotti e che, quindi, fotografiamo solamente: “Il 30% delle 40 persone attualmente ricoverate per Covid aveva ricevuto la doppia dose di vaccino”, ha detto in conferenza stampa Laura Cavazzutti della direzione ospedali. Si tratta – ha aggiunto il direttore generale Cristina Marchesi – di persone molto anziane e già affette da altre patologie, che si erano presentate al pronto soccorso per motivi diversi dal virus e che sono poi risultate positive al tampone d’ingresso. Sono tutti ricoverati in reparti non intensivi, dove invece ci sono solo persone non vaccinate.
In generale, i dati del contagio da qualche giorno a questa parte sono stabili e in lievissimo miglioramento: i positivi sono in media 74 ogni 100mila abitanti e la media reggiana è più bassa di quella regionale che ovviamente risente della stagione turistica in Romagna. “Adesso conta l”effetto Riccione'”, ha spiegato Emanuela Bedeschi, direttrice del dipartimento di Sanità pubblica.
L’età media di chi si contagia adesso a Reggio Emilia è di 30 anni, motivo per cui, almeno fino a fine settembre, l’Ausl ha intenzione di mantenere il camper vaccinale nelle movide serali nonostante sia uno dei servizi mobili che richiede un grande dispendio di risorse in termini di personale. Una questione con la quale a breve si dovranno fare seriamente i conti visto che, come prevede la legge, continua l’invio di lettere di sospensione ai sanitari no vax. Ai 18 dei giorni scorsi se ne aggiungeranno 54 nel corso della prossima settimana, di cui 20 dipendenti dell’Ausl. E non è certo finita, perché contemporaneamente continua il controllo delle giustificazioni portate da quei 900 sanitari che non si erano messi in regola dopo il primo richiamo di giugno. “Sarà difficile pensare a sostituzioni – ha detto la Marchesi – Più probabilmente verranno ridotti dei servizi e chi c’è lavorerà di più. E’ l’effetto negativo di questa legge”.
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