REGGIO EMILIA – C’è un solo una struttura ricettiva al momento nella nostra provincia adibita a Covid hotel. Si trova in città e la sua convenzione con l’Ausl risale alla scorsa primavera, quando ha cominciato ad accogliere i primi utenti positivi che non possono isolarsi a casa propria. Da allora non ha mai sospeso questo tipo di servizio, che era stato concordato per trenta posti. Una capienza che è stata estesa a quaranta stanze dopo che in settembre si era arrivati quasi al tutto esaurito.
“Abbiamo visto che i casi aumentavano, così abbiamo fatto una ricerca di mercato, che si è chiusa il 3 novembre, ottenendo la disponibilità da parte di altri due alberghi, uno in centro a Reggio con 16 posti, un altro in periferia con 24”, spiega Eva Chiericati, direttrice amministrativa dell’Ausl di Reggio.
L’hotel covid attualmente operativo conta oggi meno di dieci ospiti. Le due strutture che si aggiungono verranno attivate in caso di necessità. Il prezzo corrisposto è di 35 euro a notte. “Mettiamo tutto a disposizione noi – puntualizza Chiericati – a partire dai materassi. Ci sono poi le telerie, il servizio di pulizia e anche il servizio di consegna del pranzo.”
Un servizio diurno di portineria dev’essere garantito dal gestore. In caso di necessità l’Ausl può integrare inviando una guardia giurata. Quasi al completo è la Residenza Rems che ha spazio per trenta persone. Cinque, su dieci complessivamente ospitabili, sono poi i pazienti psichiatrici positivi accolti in via Petrella, nel Centro di Salute Mentale.
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