REGGIO EMILIA – Sono 1600 le segnalazioni di reazioni in pazienti che nella nostra provincia si sono sottoposti alla vaccinazione. Nella maggior parte dei casi, circa il 90%, si tratta di sintomi lievi. Tutto è stato analizzato e catalogato dagli enti di sorveglianza per poter monitorare la sicurezza dei vaccini. Alle ore 15 di oggi in Emilia Romagna erano state somministrate complessivamente 6.299.987 dosi di vaccino; 3.027.441 le persone in regione che hanno completato il ciclo vaccinale, 41 milioni a livello nazionale dove sono invece 44,3 milioni le persone che hanno ricevuto almeno una dose.
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“Gli effetti maggiormente segnalati sono stati febbre, stanchezza, cefalea, dolori articolari e muscolari, reazioni nel sito di iniezione, brividi e nausea. Si tratta – spiega la dottoressa Lidia Fares del Dipartimento Farmaceutico dell’Ausl – di effetti assolutamente non gravi transitori che si sono risolti in pochi giorni”.
I dati provengono dall’ultimo rapporto di Aifa, Agenzia italiana del farmaco e sono riferiti al periodo dal 27 dicembre 2020 quando è iniziata la campagna di vaccinazione al 26 agosto 2021. Sono stati analizzati e suddivisi gli effetti indesiderati e le reazioni avverse che sono stati osservati nelle persone che hanno ricevuto la somministrazione del vaccino. Sono 91.360 le segnalazioni arrivate ad Aifa a livello nazionale, 1.559 sono quelle riferite alla nostra provincia. Segnalazioni inoltrate dai cittadini attraverso gli appositi moduli e dai sanitari poi inserite dall’Ausl nella rete nazionale di farmacovigilanza.
Le reazioni sono state classificate come non gravi per oltre l’86% dei casi e gravi per il 13,8%. Percentuali che sono coerenti con quanto osservato a livello provinciale.
“Una reazione viene considerata grave quando provoca ospedalizzazione – spiega Fares – e pone il paziente in pericolo di vita, quando provoca invalidità oppure anomalie congenite, il decesso o qualunque altra condizione che viene ritenuta clinicamente rilevante. Il rapporto, in questo senso, non ha evidenziato particolari differenze tra un vaccino e l’altro”.
Dal rapporto si evince che sono 14 i decessi a livello nazionale che possono essere correlati alla somministrazione del vaccino anche Covid.
“Il rapporto nazionale – prosegue Fares – precisa anche che non si sono verificati decessi per choc anafilattico e che frequentemente i decessi sono dovuti all’aggravarsi di patologie pregresse esistenti ancora prima della somministrazione del vaccino”.
La sorveglianza prosegue e con cadenza mensile vengono elaborati i nuovi dati: “E’ sicuramente fondamentale continuare a verificare che i benefici superino i rischi alla stessa stregua di qualsiasi altro farmaco”.
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