REGGIO EMILIA – Il 18 marzo è il giorno che il Parlamento ha scelto per ricordare le vittime causate dal Covid. Il sindaco Vecchi ha ricordato le perdite a Reggio deponendo una corona di fiori questa mattina al Monumentale. Oggi intanto si registra un’altra persona deceduta e i nuovi contagi, in risalita, hanno superato quota 500.
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Pensieri, paure, volti, panico, speranza. Tutto insieme, tutto senza senso, una cosa e poi subito dopo il suo contrario. Le domande, le certezze che se ne vanno. No, è impossibile. E’ uno scherzo. E quindi? E adesso? Ma come? Perché non posso toccare? Perché non posso abbracciare? Perché non posso dire addio? Poi la risposta in una sola immagine: quella dei camion militari carichi di bare a Bergamo.
Due anni sono in un giorno, e il giorno è il 18 marzo 2020. Prima c’era stato pochissimo tempo, un frullatore velocissimo, le informazioni arrivate tutte assieme, le decisioni prese tutte assieme, dalla chiusura delle scuole al lockdown alle dirette ai contagi. In quel momento il tempo si è fermato e non è più stato lo stesso. E’ stato impossibile, dopo, retrocedere dalla consapevolezza che quell’immagine aveva generato. A Reggio a fine marzo si è stati a tanto così dal dover allestire un ospedale da campo a Montecchio, e, ipotesi rimasta finora inedita, il primo aprile il sindaco di Reggio, lo scrive nel libro che ripercorre quel periodo, ricevette una telefonata dal presidente della Regione Stefano Bonaccini, che pensava fosse necessario fare di Reggio zona rossa: voleva dire chiudere tutto, completamente, com’era stato fatto a Medicina o a Piacenza. Vecchi chiese una settimana di tempo e proprio in quei giorni i contagi iniziarono lentamente a scendere.
Abbiamo mescolato la notte col giorno, la sofferenza con l’ansia, ma c’era un momento in cui quel frullatore si bloccava per rimanere in silenzio, ed era quando veniva scandito il numero di chi, quel giorno, non ce l’aveva fatta. Le file al supermercato e i morti. Le fabbriche ferme e i morti. Gli stadi vuoti e i morti. I controlli sulle strade e i morti. Chi non c’è più c’è ancora, c’è sempre. Questa corona di fiori è per loro.
Reggio Emilia ricordo morti decessi contagi covid19Reggio Emilia si ferma un minuto per ricordare le vittime di Covid. VIDEO