REGGIO EMILIA – Il lavoro del presidio sanitario fisso che da marzo 2020 viene fatto alle ex Reggiane è stato intensificato nelle ultime ore, dopo che sono emersi 14 casi di positività al Covid.
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Tamponi a tappeto e monitoraggio che da settimanale diventa quotidiano: così si cercherà di tenere sotto controllo la situazione sanitaria alle ex Reggiane, dove sono emersi 14 casi di positività al Covid sui 60 senza fissa dimora che popolano le palazzine in disuso. Tutti uomini, età media 35 anni, e quasi tutti asintomatici: l’Ausl li ha isolati trasferendoli in un albergo Covid. Ma non si può escludere che emergano altre situazioni. L’area è aperta ed è luogo di passaggio. Per questo motivo, per scongiurare il rischio che la situazione possa diventare esplosiva, è già avvenuta l’intensificazione del lavoro di prevenzione che gli operatori dell’Ausl stanno portando avanti da marzo 2020 con un presidio fisso all’interno dell’area di via Agosti. In campo anche Comune di Reggio, Caritas, Città migrante e Diocesi con diversi volontari.
Un po’ come era accaduto nel carcere di Reggio, che per mesi e mesi era rimasto quasi “covid free” e dove poi, improvvisamente, da una persona positiva si era arrivati in poche settimane a un enorme focolaio di Coronavirus, così alle ex Reggiane, finora toccate pochissimo dal problema virus, nel giro di poco tempo il problema è arrivato. I numeri, fortunatamente, sono del tutto diversi e l’obiettivo è proprio quello che le cifre rimangano tali, ovvero contenute.
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