REGGIO EMILIA – Bene latte e pasta, calo per ceramica e servizi ospedalieri, in caduta libera gli accessori per telefonini: è questo in sintesi l’andamento nel 2020 delle aziende reggiane quotate in Borsa che operano in settori diversi da quello meccanico.
La realtà colpita più duramente dall’effeto Covid è stata Cellularline: l’azienda che commercializza accessori per smartphone e tablet ha perso 36 milioni di ricavi rispetto al 2019, con una flessione del 25%. Nonostante la situazione avversa, Cellularline ha comunque chiuso il bilancio con profitti netti per 14 milioni. La prudenza, però, ha spinto gli amministratori a destinare tutto l’utile a riserva.
La stessa decisione l’ha presa Newlat che, al contrario di Cellularline, ha operato in un mercato in crescita. Latte, pasta e prodotti da forno hanno fruttato al gruppo di via Kennedy ricavi per 517 milioni, spinti dall’acquisizione della Centrale del latte d’Italia. Tutti a riserva, dunque, gli oltre 15 milioni di utile netto. Anche perché in febbraio Newlat ha emesso una maxi-obbligazione da 200 milioni di euro al 2,6% che andrà rimborsata nel febbraio 2027.
Conti in rosso invece per Panaria. Il gruppo ceramico della famiglia Mussini ha subìto una riduzione delle vendite pari al 6% e ha chiuso il bilancio con perdite per quasi 6 milioni, lievemente inferiori a quelle del 2019. Meglio sono andate le cose a Servizi Italia, l’azienda controllata da Coopservice che si occupa della sterilizzazione di biancheria e strumenti chirurgici e del lavaggio di articoli tessili. Nel 2020 i ricavi sono diminuiti dell’8% a 240 milioni, ma il risultato netto è stato positivo per 3 milioni.
Leggi e guarda anche
Reggio Emilia borsa aziende reggiane Panaria Cellularline NewlatCovid, balzo dei dividendi per le aziende meccaniche quotate in Borsa. VIDEO