REGGIO EMILIA – “Come farmacie noi siamo in prima linea da parecchio tempo – le parole del presidente provinciale di Federfarma Giuseppe Delfini – Ci sentiamo parte integrante del sistema sanitario e ci fa piacere essere di aiuto alla popolazione a 360 gradi”.
Aspettano solo la chiamata. Dopo la prenotazione, i farmacisti si rendono disponibili anche a somministrare i vaccini. I professionisti aderenti a Federfarma, una ottantina nella nostra provincia, hanno anche già preso parte al corso per vaccinatori. Chiedono però che siano definiti alcuni dettagli organizzativi: “Mediamente, una sala dove fare il vaccino c’è, la sala di attesa. E’ un po’ più complicato, quindi si tratta di studiare o i pomeriggi di chiusura, le domeniche, le sere o le pause pranzo. Il secondo dettaglio è quello di mettersi d’accordo con i medici: quando nella farmacia si vaccina deve essere presente un medico. Se non presente concretamente in farmacia, almeno in un ambulatorio a cento metri. Abbiamo frigoriferi adeguati e tutto quello che serve per la gestione delle fiale di Astrazeneca e dei vaccini che non richiedono una catena del freddo come Pfizer e Moderna. Da ottobre facciamo i sierologici, da dicembre facciamo i tamponi nasali. Siamo abituati ad avere a che fare con i dispositivi, non ci spaventa di sicuro l’operazione”, ha concluso Delfini.
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