REGGIO EMILIA – “Un tampone singolo ha qualche limite. Dipende da come viene fatto, può capitare che se non viene eseguito correttamente non prenda un bel niente e dia falsa sicurezza”.
Il direttore della struttura complessa di Malattie Infettive del Santa Maria Nuova Maria Marco Massari, ospite lo scorso 23 dicembre della nostra trasmissione “Il Graffio”, era stato cauto sul valore dei tamponi fai da te.
Ora che questo strumento potrà essere utilizzato in Emilia-Romagna da chi ha effettuate la terza dose di vaccino, per le pratiche di inizio e fine isolamento, tramite il fascicolo sanitario elettronico, ad esprimere perplessità è Federfarma Reggio Emilia, l’associazione che comprende una ottantina di professionisti e che rappresenta gran parte delle farmacie private del nostro territorio. Un conto – sostiene Federfarma – è se il test è fatto dalle mani esperte del farmacista, un conto dal paziente che magari non lo ha mai eseguito prima.
Un altro problema riguarda inoltre la correttezza da parte degli utenti: “Sappiamo che con la tecnologia le cose possono essere truccate come vogliamo. Non scherziamo. E’ un modo per alleggerire la pressione sulle strutture pubbliche, ma chi vorrà approfittarne potrà farlo sicuramente. Stiamo attenti, per ottenere un risultato finiamo per averne uno diverso”, dice Delfini.
Le perplessità non derivano certo – tiene a precisare l’associazione – dal timore di perdere incassi con la possibile diminuzione di tamponi eseguiti in farmacia, dato che i kit fai da te possono essere acquistati anche nei supermercati oppure online: “‘Non abbiamo cercato noi questo servizio dei tamponi, se domani la Regione ci dice di non farli più, non li faremo più”.
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