REGGIO EMILIA – Come le altre province della Regione, anche Reggio ha ricevuto un centinaio di dosi di farmaco monoclonale. Con il direttore del reparto Malattie Infettive dell’Asmn, Marco Massari, cerchiamo di capire a cosa serve e a chi sarà somministrato.
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“I monoclonali sono anticorpi contro il virus, e sono efficaci nei primi giorni della malattia, le indicazioni dicono che devono essere somministrati entro cinque giorni dalla comparsa dei sintomi, sarebbe ottimale entro tre”. Anche a Reggio sono arrivati i farmaci monoclonali per curare persone positive al Covid: nei giorni scorsi l’equipe di Malattie Infettive diretta dal dottor Marco Massari ha ricevuto 107 dosi, di due tipologie diverse. La cura dovrebbe evitare che alcune persone a rischio sviluppino casi gravi.
“L’obiettivo dei monoclonali è quello di ridurre l’ospedalizzazione, somministrarla a persone già ricoverate non ha senso, non avrebbe efficacia”.
Sono farmaci che possono essere somministrati solo in alcuni casi specifici e solo in una sede ospedaliera. La Regione ha individuato per ora, che le dosi arrivate sono scarse, persone con quattro fattori di rischio. “I grandi obesi, le persone sottoposte a dialisi, i diabetici con un certo livello di glicata e gli immunodepressi, che ad oggi non hanno potuto vaccinarsi”.
Sono farmaci che non possono sostituire il vaccino: “Solo in alcune persone che non possono vaccinarsi posso essere una prevenzione”, sottolinea Massari.
Uno dei due tipi inoltre, è stato provato, non ha efficacia nei casi di “variante brasiliana”. Insieme ai medici di medicina generale, delle Usca e del Pronto Soccorso l’Ausl sta individuando i pazienti che potrebbero essere curati con i monoclonali: “Lavoriamo anche nei giorni di Pasqua per riuscire a partire subito dopo”.
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