REGGIO EMILIA – Il vaccino “porta a porta”? Può essere una strada. A dirlo è stato, nelle ultime ore, lo stesso presidente della Regione. Quella fetta di scettici tra i 60 e i 70 anni preoccupa, per caratteristiche ed esposizione al virus, ben più della bassa percentuale di giovanissimi che sta aderendo alla campagna di vaccinazione. Nella nostra provincia sono 15mila gli over 60 che ancora non si sono prenotati per la protezione al Covid e Stefano Bonaccini, ospite di Rainews24, ha detto che una soluzione potrebbe essere quella di coinvolgere farmacie e medici di base per provvedere alla vaccinazione “casa per casa”.
Un’ipotesi ancora lontana dal concretizzarsi, perché in realtà aumenta un’altra preoccupazione: quella che il taglio alle forniture Pfizer e Moderna già annunciato nei giorni scorsi possa essere più consistente, soprattutto per Pfizer. In questo momento è in corso una riunione tra l’assessore alla Sanità Raffaele Donini e i direttori delle Ausl dell’Emilia-Romagna. Non un incontro emergenziale organizzato ad hoc, ma il settimanale appuntamento del lunedì che viene concordato da un anno e mezzo a questa parte. In cima all’ordine del giorno però oggi c’è proprio il tema forniture. Le Regioni avevano messo a punto le agende delle somministrazioni dei vaccini sulla base delle dosi arrivate finora, con le difficoltà iniziali, l’assestamento e il culmine toccato a giugno. Significa che, se l’ipotesi tagli dovesse diventare realtà, non slitterebbero solo alla seconda metà di agosto le prenotazioni che verranno effettuate d’ora in avanti, ma potrebbero essere posticipate di un paio di settimane anche le somministrazioni delle prime dosi già calendarizzate. Si parla di circa 30mila slittamenti in Regione: in proporzione, su Reggio tra le 3 e le 4mila.
Oltre che il colloquio con le Ausl è in corso la trattativa anche col commissario Figliuolo. C’è anche da capire se, in caso di tagli, ci possa essere un parametro di distribuzione tra Regioni che tenga conto del rispetto del ritmo tra arrivo delle dosi e somministrazioni. Da questo punto di vista, l’Emilia-Romagna ha i “conti” del tutto in ordine.
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