REGGIO EMILIA – Crescono i casi di Covid a Reggio Emilia, anche se in modo minore rispetto ad altre zone della Regione, come Bologna e la Romagna. Sotto controllo al momento la situazione negli ospedali, preoccupa invece la situazione nelle scuole.
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In una settimana sono raddoppiate le classi in quarantena: dalle 15 di sette giorni fa alle 30 di oggi, da 190 studenti a 500. Più della metà dei focolai è concentrata negli asili e alle elementari, ovvero nella fascia di età per ora non protetta dalla vaccinazione. Le scuole stanno cominciando a preoccupare, una situazione collegata anche alle realtà sportive frequentate dai più giovani. Il servizio di tracciamento dell’azienda Usl sta lavorando a pieno regime per effettuare i tamponi agli studenti.
“Oggi, il 30 – 35% del totale dei contagi è in persone al di sotto dei 18 anni“, dice l’azienda. Solo nell’ultima settimana nelle scuole sono emersi 20 nuovi focolai. “Soprattutto abbiamo avuto diversi focolai dove abbiamo trovato molti alunni positivi al secondo controllo, anche 5/6 fino a 8”, dice Emanuela Bedeschi, dirigente del dipartimento di Igiene Pubblica dell’Ausl.
Con la crescita dei casi aumentano anche i pazienti che necessitano di essere ricoverati negli ospedali, dove la situazione resta sotto controllo. 44 i pazienti ospiti tra Reggio e Scandiano, 5 sono ricoverati in terapia intensiva. I più gravi, in rianimazione e pneumologia, sono quasi esclusivamente non vaccinati e hanno una età media di 62 anni. I vaccinati ricoverati sono meno gravi, hanno una età media di 73 anni e spesso presentano patologie concomitanti. “La maggioranza ha ricevuto la seconda dose oltre sei mesi fa a conferma dell’estrema utilità della dose booster per riattivare una risposta immunitaria più efficace”, chiosa Giorgio Mazzi, direttore del presidio ospedaliero.
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