REGGIO EMILIA – “Welfare ed economia, assieme alle risorse, a cominciare da quelle finanziarie, sono strettamente integrate per rispondere alla crisi. La dimensione sociale ed economica dell’emergenza pandemica ha una regia che ci vede, come enti locali, in prima linea nell’attuare quello che di fatto si è rivelato e continuerà a essere un piano di adattamento incalzante con misure, riforme e riorganizzazioni impreviste o previste dalle linee di mandato amministrativo, ma anticipate per rispondere ai nuovi bisogni”. Sono le parole dell’assessore a Welfare e Bilancio, Daniele Marchi, presentando il quadro delle azioni e delle risorse alla stampa, insieme con Lorenza Benedetti, coordinatrice delle aree Risorse e Servizi alla persona del Comune.
“Risorse pubbliche, certamente. Che però non possono bastare – ha proseguito Marchi – E’ il motivo per cui abbiamo attivato bandi per la raccolta di progetti, tali da integrare e se necessario riorientare le nostre linee di welfare. E’ il motivo per cui puntiamo sull’innovazione sociale, reperendo risorse attraverso bandi nazionali. E’ il motivo per cui il sostegno privato e la responsabilità sociale d’impresa possono avere un ruolo importante nel sostegno ai progetti e alle azioni di aiuto pubbliche”.
Due scelte di indirizzo prese dall’amministrazione a livello di programma restano confermate: il potenziamento dei servizi a famiglie e persone in difficoltà; il denso piano di investimenti a sostegno dell’economia e del lavoro, che era ed è una priorità. “Quale sarà l’impatto della crisi sulle finanze locali e, quindi, sulla reale possibilità di sostenere servizi e investimenti per l’anno che verrà, ancora non lo conosciamo – ha aggiunto l’assessore – A oggi, abbiamo nel Paese il blocco dei licenziamenti e gli ammortizzatori sociali in essere, ma qualora cessassero o venissero ridimensionate tali misure, le conseguenze sarebbero rilevanti. Non dimentichiamo che delle 5.900 domande di buoni alimentari pervenute al Comune in emergenza Covid, l’80% proveniva da famiglie non in carico ai servizi sociali”.
Marchi ha poi concluso: “Non tralasciamo il fatto che le persone non autosufficienti sono quelle che hanno sofferto
maggiormente la ‘grande chiusura’ della fase 1 e anche la fase 2 post emergenziale: serve proseguire e, se necessario, implementare accompagnamento e sostegno. Ci auguriamo che il Governo decida per l’accesso alle risorse immediate rese disponibili tramite il Mes”.
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