REGGIO EMILIA – Nel pieno della quarta ondata, la Regione affronta la fetta più importante della vaccinazione anti Covid capitolo terzo: dal 22 novembre, su chiamata attiva, i cittadini dai 40 ai 59 anni per i quali siano trascorsi 6 mesi dalla seconda dose di vaccino anti Covid potranno prenotare la terza, con somministrazioni a partire dal primo dicembre.
Nel reggiano i destinatari potenziali da qui a maggio sono 130mila. La rete delle somministrazioni sarà meno concentrata e, quindi, più diffusa rispetto alla prima parte della campagna vaccinale: un hub per ogni provincia. Per il nostro territorio le Fiere di Scandiano.
L’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, chiede maggior coinvolgimento da parte delle farmacie e dei medici di base. Le prime a ora non hanno aderito in massa, appena il 20% in regione, i secondi, ricorda l’assessore, hanno un accordo: “I medici fanno i vaccini nel loro ambulatorio o nei luoghi che indicherà l’Ausl di riferimento”, ha detto.
Covid e vaccino: terza dose anche per la fascia 40-59 anni. COME PRENOTARE
La Regione ha caldeggiato che nella terza dose possano rientrare anche i caregiver o, in generale, i lavoratori del personale scolastico perché l’allarme è quello dell’incidenza nella fascia 6-13 anni: a oggi in Emilia Romagna ci sono 90 casi ogni 100mila abitanti, ma la proporzione sale a 165 ogni 100mila nella popolazione 11-13 anni e a 193 ogni 100mila nella popolazione 6-10 anni. Numeri in crescita, quindi, ma il tasso di ospedalizzazione è del 5% nei reparti Covid e del 4,6% nelle terapie intensive con le soglie d’allarme collocate rispettivamente al 15 e al 10%. Una certa tranquillità dovuta unicamente al vaccino.
A Reggio Emilia il dato di copertura è del 90% per la prima dose e di quasi l’89% per il ciclo completo. “Reggio Emilia è al di sopra della media regionale”, ha infatti commentato Donini. A ora, l’eventualità di restrizioni, che potremmo definire zone colore o mini-lockdown, è lontana ma abbiamo già assistito a impennate veloci. Nel caso, la posizione della Regione è chiara: “Secondo noi – ha detto Donini – chi è vaccinato deve poter godere di maggiore possibilità di relazioni, perché rischia meno per sé”.
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