REGGIO EMILIA – Eseguire un tampone rapido suona sempre più come una missione impossibile. Nelle farmacie alla platea dei lavoratori non vaccinati, che ogni due giorni hanno bisogno dello screening, si sono aggiunti i tanti, in gran parte vaccinati, che vorrebbero sedersi a tavola coi famigliari a cuor più leggero.
La principale tutela è dunque rivolta ai parenti più fragili. La totale certezza di essere negativi resta comunque un mito da sfatare, dato che sugli asintomatici i test rapidi danno origine a un 30% di falsi negativi. Lo stesso tipo di tampone si può eseguire a casa ma i kit, il cui costo si avvicina a quello somministrato in farmacia, sono andati esauriti ovunque.
E’ l’effetto della crescita della curva dei contagi, che costringe anche in occasione di questo secondo Natale in epoca Covid, a rivedere l’organizzazione di pranzi e cene coi propri cari.
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