GUASTALLA (Reggio Emilia) – “Le nostre strutture protette, purtroppo di questi tempi, sono i contesti che hanno pagato uno dei prezzi più alti in tema di relazioni e di contatti umani”.- Parole del sindaco Camilla Verona.
Una morbida parete in plastica trasparente è l’ultima barriera che si frappone al ritorno alla normalità per i 52 ospiti della casa residenza per anziani Agorà-Bisini di Guastalla. Per loro il contatto fisico coi propri famigliari e amici torna possibile. Lo consente l’ambiente speciale che è stato allestito all’ingresso del centro diurno. Un dispositivo che permette di archiviare l’interfono, apparecchio che finora ha consentito gli incontri tra anziani e parenti, tenuti separati da una vetrata oppure da una finestra.
“A volte un abbraccio, quando il respiro e il battito del cuore diventano tutt’uno, fissa quell’istante magico nell’eterno”. Parole tratte dalla poesia di Neruda “La magia di un abbraccio”, la cui lettura ha preceduto il momento del taglio del nastro.
Colpita da un focolaio durante la seconda ondata di pandemia, la struttura Agorà Bisini, gestita da Coopselios, ha fornito e sta fornendo ospitalità anche a persone non autosufficienti contagiate dal virus, dimesse dagli ospedali. Pazienti che pur essendo asintomatici risultano ancora positivi al tampone.
La realizzazione della stanza degli abbracci è stata resa possibile grazie al contributo del Gruppo Zatti. Presenti all’inaugurazione le sorelle Elisa e Monica Zatti hanno spiegato come la donazione sia legata al ricordo dei nonni deceduti per Covid.
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