REGGIO EMILIA – Un primo bilancio dopo le riaperture di bar e ristoranti. Per molte attività sarà impossibile riuscire a servire all’aperto mentre per chi ha chiesto nuove distese si apre la partita con i residenti del centro storico che potrebbero vedersi le auto sfrattate dai tavolini.
Oltre il 40% delle attività non ha una zona antistante che permetta una distesa dove servire i clienti che non possono mai, in base al nuovo regolamento, consumare al banco. Quattro attività su dieci si trovano in difficoltà o nell’impossibilità di alzare la saracinesca. Per chi invece ha fatto richiesta al Comune, solo a Reggio Emilia sono circa 200 le domande – la metà sottoposte alle verifiche – adesso si apre un altro fronte. Intere zone del centro potrebbero essere chiuse al traffico, ma soprattutto alle soste per lasciare posto ai tavoli. Una situazione non semplice, con le auto dei residenti “sfrattate”. Da qui, l’appello del presidente della Confcommercio reggiana, Davide Massarini.

Via San Carlo in centro storico, una delle più penalizzate in termini di posti auto per fare spazio alle distese
Con l’arrivo della bella stagione, prevedibili soprattutto nel fine settimana gli assembramenti davanti ai locali. Sì ai controlli delle forze dell’ordine, no ai commercianti che devono improvvisarsi sceriffi. Resta poi aperta la partita fiscale: dai ristori non adeguati alle perdite effettive, al pagamento della Tari, la tassa sui rifiuti non prodotti in tanti mesi di chiusura.

Via San Carlo in centro storico, una delle più penalizzate in termini di posti auto per fare spazio alle distese