REGGIO EMILIA – Di scuola si è parlato molto poco nella prima fase della pandemia di Covid19, quando, dopo aver chiuso tutto, di ripresa delle lezioni in presenza si è ricominciato a discutere alle soglie di giugno. Adesso se ne sta parlando tanto, ma con ‘scossoni’ e annunci senza soluzione di continuità che stanno creando un po’ di malumore nei dirigenti scolastici e negli insegnanti reggiani. Seppure tutti ci confermino il desiderio di riavere i ragazzi in presenza, la gran parte inizia a non poterne più del fatto che non esista una programmazione con un orizzonte un po’ più lungo di un paio di settimane. Il concetto che emerge da più parti è: riapriamo a gennaio ma in modo da portare a termine l’anno.
Dopo le dichiarazioni del ministro Azzolina che aveva parlato di una possibile ripresa in presenza, per le superiori, dal 9 dicembre, e le conseguenti lamentele, si sta puntando appunto sull’inizio del 2021. Lo hanno fatto, nelle ultime ore, sia il presidente della Regione Stefano Bonaccini sia l’assessore Andrea Corsini che ha la delega ai Trasporti, nodo legato a doppio filo a quello della scuola e la cui poca gestione è stato il motivo principale dello stop alle lezioni in presenza.
“Io non so quando si ripartirà, se il 7 o il 10 gennaio, ma in ogni caso bisogna che parta bene – ha detto Bonaccini – Il tema dei trasporti è delicato: noi abbiamo aumentato la dotazione di 400 mezzi. Ma siccome la capienza dei veicoli scenderà al 50%, servirà che le direzioni scolastiche organizzino anche turni pomeridiani. Piuttosto che fare ancora lezioni in dad, credo che sia meglio compiere qualche sacrificio”.
Nel reggiano sul tema c’è un tavolo permanente. La ripartenza in presenza delle superiori al 25% sarebbe già possibile, poi si dovrebbe pensare a una gradualità che porti al 100%. Predisporre turni al pomeriggio non è automatico: occorre riorganizzare l’organico e, ancora una volta, i trasporti, che con la flotta attuale sarebbero comunque insufficienti. Una delle ipotesi è quella di fare ricorso ai mezzi delle ditte di trasporto privato. La vicepresidente della Provincia con delega proprio alla scuola, Ilenia Malavasi, dice che “Stiamo facendo e faremo di tutto per riportare quanti più ragazzi possibile in presenza, ma bisogna comunque fare i conti con i dati di fatto”.
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