REGGIO EMILIA – Il Governo è deciso a non concedere un’ulteriore proroga del blocco sfratti dopo il 31 dicembre: una scelta che, sommata alla mancanza di misure di sostegno per gli affitti, apre a una stagione di conflitto sociale senza precedenti. L’allarme arriva dai sindacati degli inquilini.
Dal canto suo, Confedilizia, l’associazione che riunisce i proprietari di case, invoca, invece, il rispetto della data fissata. Il fenomeno riguarda, a Reggio Emilia secondo una stima della stessa associazione, oltre un centinaio di proprietari. “La prima osservazione da fare – dice la presidente provinciale di Confedilizia, Annamaria Terenziani – è che gli sfratti bloccati abbiano riguardato situazioni sorte e sviluppatesi quando il Coronavirus era ben lontano dal manifestarsi. La beffa che si aggiunge al danno. È evidente, poi, che il problema è stato posto non a carico della collettività, ma a un’altra categoria di cittadini a proprie spese e senza alcuna forma di risarcimento”.
“Un intervento che non è stato né accompagnato da indennizzi a favore dei locatori, né condizionato (come invece fatto per altre misure varate in questo periodo) alla circostanza di aver subito danni dal Covid – ha proseguito la Terenziani – A usufruire del blocco, quindi, è stato sia il dipendente statale, con il suo stipendio garantito e assistito coattivamente da un proprietario che potrebbe avere il canone di locazione quale unica entrata, sia i tanti truffatori dell’affitto”.
“Nessuno di coloro che sbandiera il blocco degli sfratti mostra invece interesse per le condizioni in cui può trovarsi il soggetto che subisce le conseguenze della norma, vale a dire il proprietario locatore. Quest’ultimo potrebbe aver perso il lavoro, potrebbe trovarsi in cassa integrazione, potrebbe essere una partita Iva in crisi, potrebbe essere titolare di un contratto di mutuo, potrebbe avere in corso costosi interventi di ristrutturazione. Ma tutto ciò non viene considerato”.
“Non ci si rende conto poi – conclude Terenziani – che un provvedimento del genere provoca conseguenze devastanti sul mercato immobiliare con effetti negativi sulle stesse categorie che si intenderebbe tutelare, vale a dire gli inquilini. Chi mai andrebbe ad avventurarsi i nuovi contratti di locazione, abitativi e commerciali, sapendo che il suo investimento e soggetto ad intromissioni di questo genere da parte dello Stato?”.
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