REGGIO EMILIA – Questa sera è in programma un incontro tra le Regioni e il commissario per l’emergenza Coronavirus per capire come procedere con il piano vaccini e quali saranno le categorie considerate prioritarie nelle prossime settimane. Ieri intanto è cominciata la vaccinazione agli anziani ultra80enne assistiti al domicilio. Questa mattina a Buongiorno Reggio la direttrice sanitaria dell’azienda Usl Nicoletta Natalini ha fatto il punto della situazione.
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I primi sono stati dieci anziani residenti nel distretto di Reggio. Sono stati loro a dare il via alla vaccinazione per gli ultra80enni assistiti a domicilio, circa 4mila persone che saranno contattate telefonicamente dai servizi dell’Ausl o dal medico di base per concordare gli appuntamenti. Viste le difficoltà nella gestione delle fiale, ci vorrà almeno un mese e mezzo. Per questa categoria si è deciso di utilizzare il vaccino Moderna, al momento ne sono arrivate 700 dosi.
“Abbiamo pensato che se andiamo a casa di una persona ed è presente marito, moglie che ha più di 80 anni, possiamo vaccinare anche il congiunto ma sempre e solo se rientra nella categoria degli ultra80enni“.
Ancora non c’è l’autorizzazione a vaccinare le persone che assistono gli anziani al di sotto di questa età. Dal 15/20 febbraio si spera di partire con tutti gli ultra80enni, una platea di 34mila persone che riceverà la lettera del presidente della Regione Stefano Bonaccini. La modalità di prenotazione degli appuntamenti è in fase di definizione, il timore è quello di intasare le linee telefoniche.
“Noi speriamo ancora di riuscire ad avere la possibilità di mandare noi l’sms con l’appuntamento sia per la prima che per la seconda dose”.
La campagna vaccinale nazionale è tutta in evoluzione. L’arrivo del vaccino AstraZeneca, autorizzato dall’Aifa per le persone tra i 18 e i 55 anni senza patologie gravi, potrebbe modificare le priorità. Da più parti si chiede che le persone fragili, come i disabili ospiti nelle strutture abbiano la precedenza ma ancora nulla a questo proposito è stato deciso: “Se, come speriamo, la struttura commissariale ce la comunicherà come una categoria preferenziale, le strutture e le famiglie saranno immediatamente contattate”.
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