REGGIO EMILIA – Sono state tante le cose che l’emergenza Covid-19 (che appare finalmente in fase calante) ha cambiato nelle nostre vite. Una delle più dolorose è stata l’impossibilità, per lunghi mesi, di tributare un ultimo saluto ai defunti con le consuete modalità, quelle che permettono il necessario raccoglimento, la vicinanza di parenti e amici, quel sostegno reciproco che permette l’elaborazione del lutto. Lo conferma anche il direttore delle Onoranze Funebri Croce Verde, Stefano Bigliardi: “Sono stati mesi davvero molto difficili: siamo tutti consapevoli che in questa fase di emergenza abbiamo dovuto dire addio a molte persone care, e il nostro lavoro è stato estremamente doloroso, perché ci trovavamo a dover cercare di rispondere alle richieste delle famiglie da una parte, e alle norme molto stringenti, per la sicurezza di tutti, dall’altra. Non potremo dimenticare i funerali delle vittime di Covid, nei quali ai parenti non è stato nemmeno possibile vedere il loro caro defunto. Sono stati momenti profondamente toccanti anche per noi, e tuttora in caso di decesso a causa del Covid le restrizioni sono molto forti. Ma questi decessi grazie al cielo stanno calando, e ci stiamo riavvicinando alla normalità”.

L’allentamento alle restrizioni, e il prossimo inserimento delle regioni in zona “bianca”, coinvolgono infatti anche le attività legate all’ultimo commiato: “Dall’1 giugno, secondo i decreti anticipati in questi giorni, non avremo più alcuna restrizione, quindi potremo tornare alla piena normalità, ovviamente però mantenendo quelle precauzioni necessarie come l’uso della mascherina e il mantenimento del distanziamento interpersonale, necessarie per tutelare sia noi operatori che le persone che parteciperanno alle cerimonie. Il superamento definitivo dell’emergenza resta infatti delegato anche all’attenzione e prudenza di ciascuno di noi. Mi rammarico che a livello nazionale non sia stato dato seguito alla nostra richiesta, avanzata anche attraverso l’associazione EFI (Eccellenza Funeraria Italiana) di inserire gli operatori delle agenzie funebri tra quelli da vaccinare con priorità, vista la delicatezza del nostro lavoro, ma noi possiamo contare sul fatto che buona parte dei dipendenti di Onoranze Funebri Croce Verde sono anche volontari di Pubbliche Assistenze, non solo quella di Reggio Emilia ma anche di molte altre realtà territoriali della nostra provincia, e per questo sono stati vaccinati”.
Aggiunge Bigliardi: “Ci sono aspetti del nostro lavoro che sono diventati molto importanti nella fase di emergenza, e che sicuramente resteranno tali anche dopo che sarà superata: ad esempio i messaggi di “cordoglio digitale” sul portale online di Croce Verde (www.onoranzefunebricroceverde.it), per lasciare un messaggio direttamente nella pagina di necrologio del defunto e che viene consegnato alla famiglia. Una forma semplice, diretta e gratuita per testimoniare affetto e vicinanza, che si è consolidata ed è molto utilizzata, anche perchè consente di condividere pensieri sulla persona che se ne è andata, che ne mantengono vivo il ricordo. In generale questo momento storico ha cambiato le nostre modalità operative, e si è resa evidente anche la necessità di avere nuovi e più adeguati spazi da dedicare all’ultimo saluto, ai momenti di cordoglio, spazi che siano sicuri, “caldi” e accoglienti. È un’esigenza alla quale vogliamo poter dare risposta. Questo mi dà occasione anche per chiedere scusa a coloro che si trovano a frequentare la nostra sede in questo periodo: abbiamo diversi lavori in corso, e quindi regna una certa confusione, ma si tratta di un intervento necessario per poter introdurre nuovi servizi per la comunità. Ogni nostra azione ha questo obiettivo finale”.
Conclude Bigliardi: “Ricordo anche che ogni servizio prestato dalle nostre Onoranze sostiene la Pubblica Assistenza Croce Verde, e quindi gli interventi di emergenza e tutti quei servizi che hanno consentito di dare risposte forti e indispensabili in questi mesi, che hanno richiesto un grande surplus di lavoro. Chi si rivolge a noi quindi, ogni volta che legge di una nuova ambulanza acquistata, un nuovo mezzo, un miglioramento strutturale della Croce Verde, può sentirsi un donatore, poiché è parte integrante di questi investimenti a favore della collettività”.











