REGGIO EMILIA – E’ di un insegnante del liceo Ariosto-Spallanzani la prima sospensione già in atto di un docente reggiano contrario all’obbligo di presentare all’ingresso il Green Pass per entrare a scuola. “Ho una persona che per principio ha deciso il primo settembre di risultare assente ingiustificato e poi farsi sospendere”, ha detto ieri a Il Graffio su Telereggio dalla dirigente Rossella Crisafi.
L’obbligo di Green Pass a scuola è un provvedimento d’urgenza preso dal Governo per tutelare la salute collettiva, lo stesso principio che nelle ultime ore ha guidato la medesima decisione per tutti i luoghi di lavoro a partire dal 15 ottobre e fino al 31 prossimo dicembre, fino cioè alla fine dello stato d’emergenza. Decisioni basate su dati scientifici, su numeri esorbitanti di vittime fatte dal Covid, sull’evidenza dell’efficacia del vaccino.
Nonostante la contingenza della situazione, quindi, una percentuale seppur bassissima di insegnanti e personale Ata, la prima categoria lavorativa cui è stato rivolto il provvedimento, sceglie di rimanere a casa per questioni di principio e di una libertà di scelta messa in discussione, dicono, dall’obbligo del Green Pass. In questa piccolissima fetta c’è Fabio Bonvicini, insegnante di italiano dello “Zanelli” che in questi primi giorni si è sottoposto a tampone e che da lunedì non sarà in classe come ha annunciato lui stesso durante la prima puntata de Il Graffio dedicata appunto all’avvio del nuovo anno scolastico. “Vado in congedo parentale per un mese poi vedrò come sarà la situazione – ha detto – Mi dispiace perché mi piace molto stare in classe e lavorare con i ragazzi e i colleghi. Se volessimo davvero far lavorare gli insegnanti in sicurezza, gli faremmo fare i tamponi salivare gratuiti. C’è chi farà il tampone spendendo 45 euro al mese, c’è chi si è fatto sospendere e andrà fino in fondo, c’è chi ha preso l’anno sabbatico”.
“Ho una panoramica delle scuole superiori – ha detto Rossella Crisafi, preside del liceo Ariosto-Spallanzani, pure lei ieri sera in trasmissione – Ci sono tra i 2 e i 6 insegnanti “no Pass” per istituto. La maggioranza decide comunque di fare il tampone per avere il Green Pass”.
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