REGGIO EMILIA – Forte mal d’orecchio, formicolio e persino perdita dell’udito temporanea successivamente all’infezione. E’ una delle conseguenze del Covid emersa da una serie di importanti ricerche internazionali.
La correlazione tra acufene e Coronavirus è stata al centro di un convegno promosso dall’Ausl di Reggio. Nel convegno ci si è soffermati in particolare sull’esperienza del centro acufeni di Reggio Emilia che è uno dei pochi presidi pubblici in Italia a occuparsi di acufeni e in cui collaborano audiologi e psicologi. “Il centro – spiega il dottor Giovanni Bianchin, responsabile di Audiologia e Otochirurgia dell’Ausl e coordinatore del tavolo regionale per le disabilità uditive – segue circa 250 nuovi utenti ogni anno. Questi entrano in un percorso di terapia e controlli che dura in media 12-18 mesi. La terapia si basa sulla correzione della ipoacusia che genera l’acufene e nell’ottenere una soppressione del disturbo attraverso un’attività di mascheramento sonoro. A questo si associa la terapia psicologica mediante la tecnica della mindfulness. Si tratta di una terapia di gruppo innovativa, per affiancare e integrare il già esistente percorso di riabilitazione rivolto a pazienti che soffrono di acufeni”.
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