REGGIO EMILIA – Monitorare la circolazione del Covid nelle scuole, tra gli studenti della fascia di età non vaccinata, dai 6 ai 12 anni. E’ questo l’obiettivo dello screening proposto e coordinato dall’istituto superiore di sanità in tutte le regioni italiane.
In Emilia Romagna, la prima provincia a partire, insieme a Forlì, è proprio Reggio Emilia. Saranno coinvolti 500 bambini, che saranno sottoposti al test salivare due volte al mese fino alla fine dell’anno scolastico, quando poi si tireranno le somme. Azienda Usl e Ufficio scolastico hanno identificato gli istituti: due elementari, il Pascoli di Bagnolo e il Don Milani di Novellara e una scuole media, la Boiardo di Scandiano. L’Ausl ha già formato gli insegnanti.
Da lunedì cominceranno gli incontri con i genitori: saranno loro a decidere se fare aderire o meno il bambino allo screening. E saranno la mamma è il papà dei 500 bambini individuati ad effettuare il test due volte al mese; i campioni di saliva poi saranno di volta in volta agli operatori sanitari. La direttrice del dipartimento di igiene e sanità pubblica Emanuela Bedeschi, a ‘Il medico e il cittadino’, aveva spiegato come il test salivare, l’ultimo arrivato tra i test diagnostici, sia molto meno invasivo rispetto al tampone nasale. “Occorre una collaborazione e un addestramento – ha detto – il tampone deve essere tenuto in bocca per uno o due minuti, i bambini devono collaborare, l’informazione che si ottiene è quella che si ottiene con il tampone molecolare”.
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