REGGIO EMILIA – Tra le misure varate nel Dpcm, c’è la didattica a distanza al 100% alle scuole superiori a partire da domani. Questa decisione ha generato tanta amarezza nel mondo scolastico.
Dopo gli sforzi messi in campo in estate per riorganizzare gli spazi, le aule dunque tornano a svuotarsi. “I protocolli, che con tanto impegno abbiamo adottato – le parole di Sonia Ruozzi, dirigente scolastica del Bus Pascal – sono efficaci. I ragazzi sono stati bravi, subito c’è stato un po’ il primo impatto da superare, ma poi le cose sono andate bene a scuola. Ammetto che fuori dal cancello le cose non erano così controllate come nell’edificio scolastico”.
Il Decreto stabilisce che solo alcune attività laboratoriali potranno essere svolte in presenza: “Per la maggior parte – ha aggiunto la Ruozzi – partiremo dalla prossima settimana, quando ci sarà la circolare ministeriale che chiarirà quale attività potranno essere svolte in presenza. In tutti gli edifici è proseguita l’accoglienza per gli alunni diversamente abili”.
Una situazione che avrà conseguenze – dicono ancora i docenti – prima di tutto per i ragazzi più fragili in termine di abbandono scolastico e isolamento: “A lungo termine, questo senso di precarietà, insicurezza farà mancare all’adolescente il punto di riferimento. Le conseguenze saranno notevoli, a maggior ragione dal punto di vista didattico saranno ancora più evidenti perché sarà da recuperare una preparazione su tutti i livelli”.
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