REGGIO EMILIA – La paura di perdere il lavoro e i rischi economici, la difficile conciliazione dei tempi di lavoro e gestione della casa e della famiglia durante la pandemia, ma anche la riscoperta delle relazioni di vicinato e della cura dell’ambiente. E’ il quadro di sintesi che emerge dalle risposte di circa 5mila reggiani che – dal 17 aprile al 12 maggio 2020 – hanno partecipato al questionario online “Reggio Emilia, come va?”, promosso dall’Amministrazione comunale nel pieno della Fase 1 dell’emergenza Coronavirus. Hanno risposto per lo più cittadini con titolo di studio medio-alto (il 46,2% tra laureati e post laureati) e che vivono nella propria abitazione con la famiglia; la fascia più rappresentata quella dai 40 ai 49 anni (26,5%). Dall’analisi delle risposte è emerso che per i reggiani la pandemia è stata un fattore di preoccupazione ma non di allarme vero e proprio: il 54,9% ha detto di essere moderatamente preoccupato rispetto all’emergenza Coronavirus, solo il 20% molto preoccupato. Per un cittadino su tre le maggiori preoccupazioni hanno riguardato l’azzeramento delle relazioni e l’isolamento.
La paura di perdere il lavoro è il tema maggiormente sentito per la fascia d’età tra i 40 e i 49 anni, mentre in quella 50-59 anni prevalgono i problemi economici. All’epoca della rilevazione, il 54% dei rispondenti stava lavorando in smart working dal proprio domicilio. “Dalla lettura dei dati – rileva il Comune di Reggio – sembra emergere la necessità di ripensare e riorganizzare la città e i servizi in una logica orientata a una revisione dei tempi e orari della comunità”. Più del 45% dei 5mila reggiani che hanno risposto al questionario ha dichiarato che le relazioni di vicinato sono state molto o abbastanza importanti nella fase di emergenza. Il 63% ha inoltre dichiarato di non avere avuto problemi a fare la spesa nella fase di emergenza. Il 57% delle persone ha continuato a rivolgersi alla grande distribuzione, mentre il 33% è ricorso ai piccoli negozi di vicinato e continuerà a farlo. La pandemia sembra infine aver lasciato in eredità una maggiore sensibilità sui temi ambientali: l’attivazione di progetti per la qualità dell’ambiente, il clima, la salute e la mobilità sostenibile hanno registrato il gradimento maggiore tra le sfide da vincere nell’immediato futuro, seguite da quelle relative alla riqualificazione e vivibilità dello spazio pubblico.
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I dati raccolti sono stati presentati nel corso della seduta congiunta delle Commissioni “Aggiornamento Statuto-Regolamenti-Istituti di partecipazione popolare” e “Crisi Coronavirus”. Tanti gli spunti e i suggerimenti per quanto riguarda gli spazi verdi, la vita nei quartieri, la mobilità casa-lavoro. Il questionario è piaciuto anche ad altre pubbliche amministrazioni, ed è stato replicato anche a Cesena, Rimini, Montiano, Alessandria, Cavriago, Santarcangelo di Romagna, Abano Terme e Lucca.
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