REGGIO EMILIA – Una raccolta firme per chiedere la stabilizzazione dei precari assunti dalla sanità per fronteggiare l’emergenza Covid. E’ l’iniziativa della Cgil Emilia Romagna, che questa mattina ha fatto tappa nella nostra città.
Difficile pianificare la propria vita lavorando sistematicamente con contratti a termine. Ne sa qualcosa Giuseppina Orza, 33 anni, gli ultimi 8 passati nel ruolo di operatrice socio-sanitaria presso strutture per anziani. L’ultimo contratto a tempo determinato l’ha interrotto per firmarne un altro, sempre precario, ma stavolta con la sanità pubblica, a corto di personale nel gestire l’emergenza da Coronavirus: “Il percorso ospedaliero – ha spiegato – è un’opportunità di svolta lavorativa”.
Una raccolta firme a favore di una stabilizzazione del personale precario assunto per fronteggiare la pandemia è stata organizzata dalla Cgil. La petizione e le adesioni sono indirizzate al presidente della Regione. “L’urgenza era tale che non c’era tempo per organizzare dei concorsi, per cui questi lavoratori sono stati assunti con contratti di collaborazione, contratti libero professionali, attraverso le agenzie interinali – ha spiegato Marco Blanzieri, segretario regionale della Cgil – Per noi queste persone hanno rappresentato un valore importante e vogliamo che a queste persone venga data una prospettiva nel servizio sanitario regionale”.
Nel frattempo, procede un percorso di stabilizzazione avviato attraverso un’intesa tra Regione e Cgil, Cisl e Uil, nell’ambito delle linee guida del cosiddetto “patto per il lavoro”, che permetterà a coloro che hanno 3 anni di anzianità a tempo determinato, maturati al 31 dicembre 2019, di aspirare ad avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
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