REGGIO EMILIA – Un’elaborazione più tempestiva dei certificati di fine isolamento o quarantena. E’ l’obiettivo dell’Ausl reggiana, il cui servizio di Igiene pubblica ha da poco introdotto un nuovo sistema automatizzato. Il decollo non è stato però senza inciampi.
L’errore di percorso è sfociato in una pioggia di certificati di fine quarantena che indicavano una data sbagliata. Ne sono stati inviati 600 e la platea che li ha ricevuti corrisponde al 7,5% delle persone positive o sospette tali che l’Igiene pubblica è chiamata al momento a gestire. Il problema, originato da un disallineamento di dati, è durato l’arco di tre giorni. Ora, tutto è risolto anche se in diversi casi pure il secondo documento arrivato conteneva un errore, poi definitivamente corretto da un terzo e ultimo certificato.
Covid, gli operatori sanitari: “La seconda ondata sarà lunga”. VIDEO
“La falla è stata sanata – ha detto la direttrice sanitari dell’Ausl reggiana, Cristina Marchesi – ma ha ingenerato disorientamento nei cittadini e tra i medici di famiglia che ricevono la copia del certificato. Di questo ci scusiamo”. Le scuse sono arrivate in occasione della consueta conferenza stampa del venerdì mattina che ha fatto il punto sull’assistenza in questa fase di pandemia.
Il numero di casi positivi è in lieve flessione, ma resta la pressione sulle strutture ospedaliere. Sono 271, al momento, i ricoverati Covid, diminuiti di 31 unità in sette giorni e di 96 rispetto al picco registrato il 24 novembre quando in terapia intensiva si sono contati 37 posti occupati, mentre oggi siamo a 23. “c’è diversità in questa seconda ondata pandemica da quella vissuta nella primavera scorsa – le parole di Giorgio Mazzi, direttore del presidio ospedaliero di Reggio Emilia – Il numero di pazienti ricoverati è inferiore e l’evoluzione del quadro clinico è più lenta”.
Tra le novità annunciate dall’azienda, l’introduzione delle Usca pediatriche. I pediatri di libera scelta che hanno aderito al progetto, interverranno a domicilio per visitare i loro pazienti. Possono farlo da soli, con l’aiuto di un infermiere, oppure con una delle squadre speciali di professionisti al lavoro sul territorio casa per casa. Gli stessi pediatri si occuperanno anche dei pazienti dei colleghi che non hanno dato disponibilità. Al via, poi, la somministrazione dei tamponi antigenici presso gli ambulatori dei pediatri di famiglia.
Leggi e guarda anche
Covid, a Reggio Emilia e provincia 198 nuovi contagi e 5 morti
Reggio Emilia ausl reggio emilia ricoveri Cristina Marchesi errore posti letto emergenza coronavirus covid-19 reparti covid fine quarantenaCovid, un prete in corsia: “Dura, ma ho capito di essere nel posto giusto”. VIDEO












