REGGIO EMILIA – Prenotare un tampone in vista delle feste natalizie. E’ la richiesta che in questi giorni, con una frequenza sempre maggiore, viene registrata dai laboratori di analisi privati. “Proprio una delle telefonate adesso è ‘posso farlo prima di Natale? – ha spiegato Paolo Peri, responsabile organizzativo Bianalisi Emilia – Sicuramente, questo ha aumentato le richieste in tutti i nostri punti prelievo”.
Sedersi a tavola a cuor leggero. Sulla spinta di questo desiderio, in tanti si stanno rivolgendo ai centri privati che svolgono test diagnostici sulla presenza del Coronavirus nel proprio organismo. L’impennata di richieste riguarda i tamponi molecolari e quelli rapidi, detti anche antigenici. Per eseguirli occorre la prescrizione del medico il quale, come prima cosa, è molto probabile che faccia notare come sia difficile ottenere “patenti di immunità”.
Il tampone è tanto più utile quanto più viene eseguito a ridosso dell’incontro con le persone fragili che si vogliono salvaguardare. Questo perché c’è da considerare il tempo trascorso dal momento in cui si è stati in contatto con una persona infetta. La considerazione vale soprattutto per il test antigenico. “E’ bene far passare una decina di giorni – ha aggiunto Peri – dai sette ai dieci per essere certi. Se si anticipa troppo, si rischia di avere dei test falsamente negativi”.
Agli sgoccioli sono i posti prenotabili in date vicine a alla vigilia o a San Silvestro. Da tenere presente c’è poi la linea guida indicata dal Governo che fissa a un massimo di sei il numero di commensali. La catena di laboratori Bianalisi conta 11 punti prelievo nella nostra provincia. In questo ultimo periodo, complessivamente, la media giornaliera di tamponi è di 300, a prescindere dalla tipologia. Nel settore, permane la giungla dei prezzi.
I ventagli delle tariffe vanno dai 30 ai 70 euro per gli antigenici e dagli 80 ai 110 per i molecolari. Tipologia, quest’ultima, che resta quella di riferimento per sensibilità e specificità, l’unica accettata per gli spostamenti in aereo verso l’estero. Si spiega anche così la loro impennata in un periodo fitto di partenze.
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