REGGIO EMILIA – E’ passato un mese dall’inizio dell’anno scolastico e circa un mese e mezzo dall’apertura delle prime scuole d’infanzia sul nostro territorio. Questa mattina in Comune si è fatto il punto della situazione e un bilancio.
L’80% dei servizi legati alla vita scolastica (ristorazione, pre e post scuola, integrazione scolastica, scuolabus) è a regime e, in generale, si può dire che il “sistema scuola” stia reggendo nel comune capoluogo, nonostante le enormi difficoltà in epoca Coronavirus legate, soprattutto, a grande problema del trasporto pubblico.
Ogni giorno, 13.450 bambini dai 6 ai 14 anni e 3.268 piccoli dagli 0 ai 6 sono ritornati nelle classi/sezioni con banchi distanziati, ma anche nelle altre 19 sedi di “scuola diffusa” messe a disposizione per ospitare 49 classi della scuola primaria e secondaria di secondo grado.
“Pur in un contesto di forte evoluzione nazionale dell’emergenza sanitaria che desta preoccupazione – le parole del sindaco Luca Vecchi – al momento la situazione in città è sotto controllo. Rispetto alla scuola, il distanziamento sociale ha funzionato e creato un contesto didattico sicuro. I casi a oggi sono stati pochi e sempre riconducibili a contagi avvenuti in ambito familiare. Le valutazioni sulla scuola non saranno tuttavia fatte in ambito locale né provinciale, ma regionale o nazionale. Il mio auspicio è comunque che la scuola vada avanti per tenere in sicurezza il percorso formativo delle giovani generazioni, anche individuando soluzioni che potranno essere diverse da regione a regione. Il tema della mobilità verrà affrontato perché non possiamo pensare di chiudere le scuole per un tema di mobilità. Un grande applauso va fatto alla comunità scolastica che ha saputo gestire la ripartenza e permesso la nascita dell’idea di scuola diffusa sul territorio”.
Dalla ripartenza, le scuole sono state costante oggetto di studio e analisi per poter valutare le migliori soluzioni possibili da adottare nel campo del potenziamento educativo e dell’integrazione, della ristorazione, della logistica, dei servizi di pre e post scuola e di tempo lungo. Si tratta di un lavoro che il Comune ha stimato complessivamente – tra affitti, traslochi, manutenzioni, connettività, personale extra – in oltre 2,6 milioni di euro investiti (di cui 670mila da finanziamenti europei tramite il Miur e destinati a lavori e arredi e 276mila da finanziamenti del Miur per spese di affitto).
“Le nostre scuole sono oggi luoghi sicuri in cui si sono le condizioni per continuare ad accogliere ogni giorno i bambini – ha commentato l’assessore all’Educazione Raffaella Curioni – L’idea della scuola diffusa sta portando innovazione dal punto di vista pedagogico, tanto che credo che dalla scuola diffusa non si tornerà indietro, ma si continuerà a fare co-progettazione con i nuovi luoghi in cui le classi sono inserite”.
“La fascia 0-6 anni è quella meno colpita dal Covid – ha ricordato Nando Rinaldi, direttore dell’istituzione nidi e scuole d’infanzia – Per questo vogliamo salvaguardare il più possibile l’attività in presenza dei più piccoli”.
L’intenzione dell’amministrazione comunale è di procedere alla riapertura dei progetti educativi pomeridiani, come spazi 6 e spazi 11. Sono in corso confronti con l’Ausl per definire un protocollo di sicurezza per evitare rischi di contagio, visto che i progetti pomeridiani comportano la convivenza di bambini e ragazzi di diverse classi.
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