REGGIO EMILIA – 125mila. E’ il numero dei reggiani che, pur potendo, visto che hanno dai 12 anni in su e sono assistiti, ad ora non hanno aderito alla vaccinazione contro il Covid. Con le quasi 30mila prenotazioni di agosto si arriverà a 100mila, ma sono comunque tanti. Sicuramente l’Ausl di Reggio e le istituzioni, con la corsa che è stata fatta a non perdere nemmeno un giorno utile da fine dicembre a oggi, speravano in un residuo ben più basso alle soglie dell’autunno. Il pensiero positivo dei sanitari punta tutto sul rientro dalle ferie: si spera che alla fine di agosto o agli inizi di settembre parte di quelle persone che ancora, nonostante gli appelli, gli inviti e le opportunità, non si sono decise lo facciano.
I numeri dicono anche che, in base a una ricerca dell’Istituto nazionale per le applicazioni del calcolo, Reggio Emilia è tra le 47 province italiane in cui l’incidenza del virus rispetto alla popolazione è superiore al dato nazionale. La media è di 10 casi a settimana ogni 100mila abitanti, nel nostro territorio è il doppio: 20 a settimana ogni 100mila abitanti. E tra lunedì e mercoledì arriverà anche il bilancio dei festeggiamenti per gli Europei di calcio vinti dall’Italia: una cartina di tornasole di quanto contino, in negativo, gli assembramenti, hanno detto i vertici dell’Ausl nel punto della situazione settimanale.
“Questo lento ma inesorabile aumento, con la variante Delta al 50%, ancora non sta causando pressione sugli ospedali – spiega Giorgio Mazzi, direttore del presidio ospedaliero – ma i nuovi contagiati sono persone non vaccinate e davvero non si capisce questa resistenza al vaccino anche fra fasce d’età che potrebbero andare incontro a conseguenze molto serie. Dire se, quando e come causerà pressione dipende dall’aggressività del virus ma anche dalla sua circolazione”.
C’è il tema dei sanitari che non hanno aderito alla vaccinazione. Verso di loro continua l’iter di controllo. Partiranno, in più scaglioni, delle lettere all’indirizzo di coloro che non hanno fornito giustificazioni valide: 150 già lunedì. Una sorta di ultimatum a prenotarsi entro una decina di giorni al massimo. Poi si procederà con la comunicazioni dei nominativi dei lavoratori non protetti alle aziende e con le sospensioni.
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