REGGIO EMILIA – Il Comune e l’Ausl hanno rinnovato fino a fine anno la convenzione per l’inserimento ad attività di supporto alla campagna vaccinale anti Covid di persone che stanno beneficiando del redditto di cittadinanza.
Cento reggiani, dunque, si occuperanno di supporto alla gestione e all’organizzazione del piano di vaccinazione presso l’Ausl. Si tratta di un progetto pilota a livello italiano, una delle primissime attivazioni del catalogo Puc, i Progetti Utili alla Collettività previsti normativamente da circa tre anni ma in pratica mai attuati.
“L’accordo – ha detto il sindaco Luca Vecchi – si inserisce nel processo di corresponsabilizzazione dell’intera comunità con cui negli ultimi due anni abbiamo affrontato la pandemia, in cui entrano in campo anche i percettori di reddito: credo si tratti di un bel messaggio di responsabilità , solidarietà e civiltà”.
“La cifra di questa operazione è la collaborazione tra Comune e Ausl, ma anche dei cittadini percettori di reddito con la loro comunità – ha aggiunto l’assessore Daniele Marchi – In quest’ottica, i Puc rappresentano uno strumento importante per l’inclusione sociale e lavorativa, nonché un’occasione di formazione e conoscenza per le persone che partecipano e che vengono così riattivate grazie a competenze trasversali finalizzate al mercato del lavoro”.
“Questo accordo è frutto di un lavoro di squadra e condiviso tra gli assessorati al Welfare e alla partecipazione – ha invece dichiarato l’assessore alla Casa, Lanfranco de Franco – L’auspicio è che quanto fatto sia di esempio non soltanto per altri territori, ma anche a livello locale per altri soggetti in modo da poter inserire queste persone in altri progetti utili alla collettività: con la collaborazione tra Comune e Ausl la strada è stata tracciata e ci auguriamo che in altri vogliano prendere spunto da questa esperienza”.
A Reggio Emilia i beneficiari del reddito di cittadinanza sono 2.500. Di questi, il 70% è a carico dei servizi sociali. I beneficiari di questa convenzione si occuperanno di accoglienza, ordine e altre attività di supporto presso i centri vaccinali. “Dopo una prima sperimentazione positiva lo scorso anno, con 8 percettori di reddito impegnati al centro vaccinale delle Fiere – ha concluso il direttore amministrativo di Ausl, Davide Fornaciari – riproponiamo un’esperienza molto importante a maggior ragione per il numero di persone coinvolte, che ci consentirà di poter sgravare il personale, in particolare medici e infermieri da destinare così alla campagna vaccinale”.
Servizio Tg di Luca Montanari
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