REGGIO EMILIA – Nonostante prevalga la stabilità, un terzo delle imprese reggiane del settore delle costruzioni ha registrato un calo del lavoro nel primo semestre 2025. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, infatti, il 61% delle aziende ha segnalato una situazione sostanzialmente immutata per la produzione, il 33% ha evidenziato un calo e solo il 6% parla di sviluppo.
Una situazione – evidenziata dalle analisi dell’Ufficio studi della Camera di commercio dell’Emilia sulle piccole e medie imprese fino a 500 dipendenti – sostanzialmente in linea con l’andamento regionale solo per le imprese che evidenziano crescita e stabilità, mentre la percentuale di imprese che denuncia una flessione è di 5 punti superiore alla media emiliano-romagnola.
Abbastanza equivalente appare la situazione dell’artigianato, nel cui ambito la percentuale delle aziende che denunciano cali di produzione si attesta al 34%, mentre il 58% evidenzia stabilità e si limita all’8% la quota di quelle che denunciano aumenti.
Parlando di volume d’affari (fatturato), le variazioni percentuali rispetto al secondo trimestre 2024 evidenziano un calo del 3,3% (appena migliore del calo medio regionale che è del 3,5%), con l’artigianato a -4,2% (regionale -4,6%). Il calo più evidente riguarda le micro e piccole imprese, come del resto confermano indirettamente i dati diffusi recentemente dalla Cassa Edile di Reggio Emilia a proposito della massa salari, apparsi in crescita su base annuale.
Relativamente all’orientamento delle imprese circa l’evoluzione della propria attività nei dodici mesi successivi, il 74% delle imprese ipotizza stabilità (artigianato 86%), il 20% sviluppo (4% per l’artigianato), il 6% calo (10% per l’artigianato).