REGGIO EMILIA – L’aumento dei costi interessa anche le aziende che hanno appalti pubblici e che non possono ritoccare i prezzi dei servizi. E’ il caso di Cirfood, colosso della ristorazione collettiva. Chiesto un incontro urgente alle pubbliche amministrazioni per adeguare gli appalti. “E’ fondamentale che i nostri clienti ci riconoscano la revisione prezzi dovuta, questo mi preme sottolinearlo perché i nostri servizi sono importanti, essenziali e non possono essere interrotti – le parole della presidente Chiara Nasi – però farvi fronte sta diventando molto difficoltoso”.
La richiesta di una revisione dei prezzi ai committenti – che sono soprattutto le pubbliche amministrazioni – in tempi molto rapidi diventa dunque la priorità e la richiesta che parte dal gruppo, colosso reggiano della ristorazione collettiva con 12.000 dipendenti – di cui il 90% donne – assunti a tempo indeterminato. La forza lavoro non verrà toccata e i servizi essenziali saranno garantiti: si tratta dei pasti per scuole, ospedali, case di riposo e per i lavoratori delle aziende. Ma gli aumenti riguardano non solo i costi energetici, ma anche le materie prime e i carburanti con aumenti del 10%, stanno intaccando i ricavi.
“Se parliamo del gas e dell’energia elettrica, che sono le voci di costo di cui si parla adesso – ha aggiunto la Nasi – per noi sono triplicate in un settore già fortemente impattato dal Covid, ma anche un settore che ha margini molto contenuti. Questo rincaro ci ha penalizzati fortemente”. Margini contenuti e costi triplicati che peseranno sul bilancio 2022 che si pensava di piena ripresa dopo un 2020 in perdita e un 2021 che si era dimostrato migliore e con i conti in recupero. “Siamo un’impresa solida, ci tengo a dirlo – ha concluso la presidente – quindi Cirfood supererà anche questo momento di difficoltà, ma certo non posso negare che i problemi ci siano e che si stanno acuendo giorno dopo giorno”.
Reggio Emilia Chiara Nasi Cir Food bollette alle stelle rincari energetici