REGGIO EMILIA – Gli investimenti del futuro spostano il baricentro economico sui paesi africani che guardano concretamente avanti per costruire adesso opportunità sul medio periodo. Molti i settori coinvolti tra cui oil & gas, i rinnovabili, l’agricoltura, la trasformazione alimentare e la logistica, senza contare tutti gli indotti collegati a una economia che sembra fiorire di nuove opportunità.
Ne hanno parlato in occasione del webinar “Costa d’Avorio e Senegal, venti di ripresa?” organizzato da Assolombarda in collaborazione con ISPI e Confindustria Assafrica & Mediterraneo, e che si è tenuto mercoledì 23 marzo.
In Costa d’Avorio è presente sin dal 1994 Airone Seafood che opera nel campo delle conserve ittiche e alimentari, Sergio Tommasini, CEO Airone Seafood: “Produciamo tonno in conserva e la nostra società è presente sia in Italia, dove abbiamo la nostra sede legale, lo stoccaggio e la distribuzione a Reggio Emilia, e in Costa d’Avorio ad Abidjan dal 1994 che è il più grande porto tonniero dell’Africa occidentale”.
Massimo Zaurrini, Direttore, Africa e Affari e Infoafrica: “La Costa d’Avorio ha una varietà di risorse immense, si passa dal minerario all’agricolo e in questi anni abbiamo assistito a una notevole espansione di una buona classe media. A questo si aggiunge una buona posizione geografica, la Costa d’Avorio, situata infatti sul Golfo di Guinea, è considerata l’accesso al mare per molti Paesi africani”.
L’Africa si sta guadagnando un posto sempre più da protagonista nel contesto economico mondiale. In un momento in cui il dibattito sull’energia diventa di vitale importanza, l’Africa c’è, e le sue risorse interne possono diventare la risposta giusta alla crisi energetica attuale.
“In Africa occidentale, Costa D’Avorio e Senegal rappresentano le due maggiori economie non anglofone della regione dopo Nigeria e Ghana – dice Giovanni Carbone, Head Programma Africa, ISPI e Professore, Università degli Studi di Milano – Si tratta di due paesi francofoni, due ex colonie di Parigi che ha ancora una presenza militare in loco ed è un partner commerciale ancora oggi molto forte sia per la logistica, che dal punto di vista finanziario. In particolare, con la presenza del franco CFA, l’attuale valuta di cui si sta chiedendo il superamento dal 2019 proprio per allentare il legame francese ancora molto stretto, e poter introdurre una nuova moneta per poter accogliere anche i paesi anglofoni”.
Per entrambi i Paesi è attesa una crescita media di oltre il 6% nei prossimi quattro anni, due paesi costieri con due porti grandi e che rappresentano due economie dinamiche. Una storia di successo è sicuramente quella che lega Airone Seafood al territorio africano e in particolare alla Costa d’Avorio.
Sergio Tommasini CEO Airone Seafood: “La società opera in Costa D’Avorio dal 1994 e ci occupiamo di tutta la filiera. Possiamo lavorare solo con le grandi catene di tonniere, queste sono certificate Friend of the Sea e/o Marine Stewardship Council (MSC), grandi certificazioni della pesca sostenibile.