MODENA – Una variante più aggressiva, più abile nel diffondersi, che ha già contagiato più di mille persone nel Regno Unito e di cui si registra il primo caso anche in Italia: niente di nuovo, secondo gli esperti modenesi di immunologia, dato che la scoperta della cosiddetta variante inglese al Covid-19 risale alla fine di settembre e ne avevano dato notizia anche i virologi italiani. La seconda ondata sembra infatti essere legata, anche in Italia, a un virus molto più bravo nel diffondersi – fino a 10 volte tanto – e statisticamente meno letale: informazioni di cui, ribadisce Cossarizza, non c’è tuttavia evidenza scientifica. La sola certezza è che più il virus circola, più ha occasione di mutare: motivo in più per mantenere alta la guardia.
Bene hanno fatto le autorità italiane a bloccare i voli da e per il Regno Unito – non “importare” o “esportare” virus all’estero è una priorità, vista la pandemia galoppante in molte nazioni. Rimane ora un solo grande dubbio sulla variante inglese: se sia o meno capace di dribblare i vaccini già in circolazione – ma anche di questo, al momento, non c’è prova.
Cossarizza: “Più il covid circola, più muta. E’ normale”. VIDEO
21 dicembre 2020“Ma non vi è nessuna evidenza scientifica – prosegue l’immunologo Unimore – che faccia pensare che il virus possa scappare alla risposta immunitaria che viene attivata dal vaccino”













